Non scrivo più (qui) perché non c’è davvero tempo in questi giorni. Non che pensi che ci sia qualcuno ad aspettarmi, ma manca a me non mettere righe qua sopra. Sto scrivendo giorno e notte, ho tre libri accavallati nello stesso momento, le date di consegna che neanche ci sono perché semplicemente vanno finiti, ma che libri bellissimi, e poi il lavoro normale, di ordinaria amministrazione, continuando a voler fare quella che non dico all’uscita delle quattro, ma a quella delle cinque almeno ci vuole essere, per andarli a prendere. E poi invece magari uscire per scrivere di concerti, di cui non mi stancherò mai di scrivere.
Ci sono i sogni che si realizzano e mi sento a quel bel punto in cui non potrei mai lamentarmi. Ma arriva dicembre. E lo sappiamo tutti com’è dicembre. E c’è Natale. E un compleanno di una cinquenne meravigliosa e anche una di qualche decade in più. E l’albero da fare. E la festa dell’asilo da organizzare. E, insomma, non ve lo devo dire io. Dicembre amatissimo, ma anche vai piano. E quindi, quel che conta è darsi un obiettivo. Andare avanti a oltranza, senza troppa ansia (quando possibile, tenendo il cervello scollegato) dicendo solo che tanto va fatto, e quindi facciamolo. A un certo punto finirà e tornerà tutto normale. La mia carotina è il 22. Data in cui voglio chiudere tutto e vivermi le feste. A casa con loro. Tra le carte da spacchettare e buoni propositi da fare. E tanto tanto tanto divano. Ma tanto eh.
Magari in quegli ultimi otto giorni dell’anno riesco anche a raccimolare i crediti per il corso di aggiornamento dei giornalisti. Ma finirà che rimarrò senza tesserino. Un po’ già lo so. Non si può avere tutto, in fondo, no?
Aiuto.
Ce la faremo. Ce la farò.
Certo che ce la farai, noi mamme ce la facciamo sempre anche se arriviamo sfinite e distrutte e comunque io aspetto sempre che tu scriva qualcosa qui <3<3<3<3