guarda che è normale mamma

Basta arrivare a cinque anni

A voi mamme stanche che non sapete più da che parte girarvi, che non dormite di notte, che di giorno rincorrete pannolini saltellanti, dite “attento” “no” “occhio” ogni cinque minuti, che al week end non sapete bene come occupare le ore, non parliamo di quando piove, che avete sempre gli occhi puntati su di loro, che cercate di spiegare ma non venite capite, che affrontate i capricci con quell’esasperazione che ci porterà alla santità a voi dico basta arrivare ai cinque anni. E, per riprendere il fiato, partire. Da sole, con lei. O con lui. Per una vacanza solo vostra. Che magari è una vacanza di lavoro, come ho detto io a lei. E magari è in un luogo pieno di gente e lei fino alla sera prima aveva la febbre. E magari con tutta quella gente dovrete anche parlare. Andate, partite. Perché scoprirete che a cinque anni viaggiare insieme è meraviglioso. E la valigia non ha bisogno di niente (se non di un paio di leggings di ricambio nel caso in cui lei, in riva al mare, decida che si può entrare lo stesso. E allora magari, da mamme organizzate, non finirete in mutande all’oviesse, ma la cambierete con il vostro cambio previdente in borsa. Ehm). E gli incontri saranno divertenti. Perché mentre voi starete parlando di qualcosa di serio con un amico collega, lei deciderà di volerlo abbracciare, come se lo conoscesse da una vita (o leccargli la guancia, ma questa è un’altra storia). E quando dormirete a casa di un signore gentile la ritroverete sul divano, con un bicchiere di latte in mano e tre biscotti, a guardare la tv, come fosse casa sua “Mamma ma io voglio stare a Luca, mi mancherà quel signore”. Perché a cinque anni l’amicizia nasce subito. E anche l’affetto. Meno la comprensione dei nomi delle città, mi sembra evidente. E la terrete sotto controllo in una piazza piena di gente, ma sentendovi libera di lasciarla muovere come vuole. Perché tanto lei, a cinque anni, sa dove siete. E torna. Incredibilmente torna sempre (magari con un guscio di pistacchio che ha appena provato a posizionare sulla testa pelata di uno sconosciuto, ma anche questa è un’altra storia). Sorriderà, riderà, vi abbraccerà, felice di essere lì con voi e la vostra amica che ha una bimba nella pancia, nella vostra vacanza tra femmine. Solo voi. Esclusivamente. E se la vacanza di lavoro sarà nella fiera del fumetto più piena di gente che c’è, si intratterrà a disegnare di fianco a grandi disegnatori Disney, facendo opere che solo lei. E al quinto Batman incrociato per strada griderà ancora entusiasta “Guarda mamma, Batman”. Figuriamoci con Elsa.

Andate, partite, rubatevi tre giorni, sulla strada del ritorno fermatevi al mare. Perché prima è tutto difficile (o quasi, si fa per dire). Ma a cinque anni è bellissimo.

E nel dispiacere di aver lasciato a casa il duenne, saprete che tra tre anni partirete con lui. Come una promessa.

 

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