guarda che è normale guarda che pancia

L’attesa (non fa per me)

Oggi ho capito tre grandi verità:

1) non puoi programmare l’improgrammabile.

Ok, questo lo sapevo già prima. Ma ci ho provato lo stesso, lo confesso. Martedì sono andata dalla dottoressa. Mi ha fatto la sua manovrina (che avevo chiesto non solo per poter “programmare” ma anche per non far arrivare il pupo a un peso da giocatore di wrestling…). La dottoressa incredibilmente sarebbe stata in ospedale anche di notte. Sono tornata a casa convinta che tutto sarebbe successo di lì a poco, di lì all’indomani, con la dottoressa presente, il papà a casa e la Patata dai nonni. Sì, per farla facile l’ho mandata dalla nonna, l’ho salutata come se fosse una cosa normale. E mi sono messa in attesa. Ho aspettato. Anche con una decisa dose d’ansia. E ovviamente non è successo niente. Ho aspettato anche ieri. Sto aspettando anche oggi.

2) l’attesa non fa per me

La Patata è arrivata dodici giorni prima, all’improvviso. Non mi aspettavo nulla, mi ha colto di sorpresa. Ma tanto tanto meglio. Star qui a aspettare eventuali segnali del corpo è snervante. Anche perché mettendosi in ascolto i dolori normali si sentono il triplo. Se poi ne hai anche di non normali…

3) è vero, il dolore si dimentica

Qualche dolore in zona panza sta arrivando. Ma saranno le prime contrazioni? E chi se le ricorda più? E’ proprio vero che il cervello cancella. D’altronde, se no, non saremmo qui a parlarne e la popolazione sarebbe già estinta.

Quindi, l’attesa continua…

E stasera gioca l’Italia… Se vogliam far due più due per la gioia di papà…

 

 

Leave a Comment

dodici + 14 =

Comments (10)

  1. ehm, io il dolore me lo ricordo… sarà per quello che ho la figlia unica?
    L’attesa è snervante, te lo dice una che ha partorito con 10 giorni di ritardo. DIECI.
    L’ultimo giorno l’ho passato a piangere, t’ho detto tutto.
    ti penso!

    1. ecco le parole d’incoraggiamento che una partoriente vuole sentirsi dire 😉
      vabbè, ti dico come va a finire: tu che partorisci mentre l’italia va ai rigori.
      uacciuariari uuuu…

      1. ops, c’hai pure ragione!! Scusa Silvia!!
        secondo me la partita la vedi col pupo in braccio, comunque! Anzi, te la vedi e il papà si spupazza la pupa (che si sa, che i padri con le femmine perdono la testa!)

      2. esatto, ros. anzi, calcio di inizio “ehm, tesoro… mi si sono rotte le acque!” :DDD ecco speriamo di no. giuro che gli permetto di portarsi l’ipad, povero mario a cui non frega niente del calcio, tranne europei e mondiali. 😀

    2. mi ricordo cosa ho provato. ma il dolore no. ma il panico di questa volta da qualcosa deriva, no? beata ignoranza. qui qualche dolorino sta arrivando… la partita a che ora è? ;)))

      1. Il panico ci sta a prescindere, secondo me.
        la prima volta che ti incontro con la carrozzina ti racconto come è andata a me (ora direi che non è il caso 😉 )
        Baci!!

        p.s. ieri ho visto la patata, abbiamo giocato a nascondino in ascensore 😛 ma quanto è bella?

    1. eccomi con un po’ di ritardo. quel giorno ho visto il commento. ero al parco con le prime contrazioni. e ho pensato… mi sa che arriva nello stesso giorno. e così è stato. benvenuta stella. anche dalla mia stella 🙂 e dal suo nuovo fratellino nato lo stesso giorno :)))

  2. allora, giusto perchè esiste un parallelilismo che noi due ben sappiamo
    se gabri sta alla stella come il tommi sta ad astroboy
    se ne deduce che.
    gabri novembre 11 giorni prima
    tommi agosto 10 giorni dopo
    stella dicembre 12 giorni prima
    astroboy luglio……
    …fatti i tuoi conti, anche se la laurea era in lingue, anche se non si può programmare l’improgrammabile, la matematica può aiutare a non partire troppo in anticipo
    (io ho aspettato ‘convintissima’ dal 13 luglio al 2 di agosto!!! vedi tu!!!)

    ;)))

    quantunque sarà, sarà un successo!