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TREDICI (motivi per)

Senza lunghe premesse, che si capisce subito che sono super fan. Questi sono i miei tredici motivi per leggere Tredici – libro Mondadori  (e guardare Tredici – serie Netflix). Ne basterebbe uno, probabilmente (vedi il primo motivo), ma sui blog van di moda gli elenchi, no?

1 – È una storia che appena inizia vuoi sapere come finisce. Che dovrebbe essere alla base di ogni libro e ogni serie #einvece

2 – In realtà come finisce lo scopri a pagina 1. Ma questo rende ancora tutto più misterioso. E allora ok, vuoi arrivare alla fine. Ma soprattutto capire il perché.

3 – Il perché in questione lascia senza fiato. Perché è tutto così semplice, così normale. Così spaventoso. Proprio perché normale.

4 – Ti fa sentire al liceo. Ripensare al liceo. Ma pure alle medie e all’università. Ti fa capire che tu sei uno di loro. O lei. O lui. Ci sei.

5 – E se hai l’età dei protagonisti ti mette in allerta. Se sei più grande ti fa rivalutare molti tuoi gesti e parole. Se sei ancora più grande e il libro è in mano ai tuoi figli, ti fa ancora più paura.

6 – Ti dà occasione di parlare e confrontarti. Con gli altri. Coi figli di cui sopra.

7 – Ti fa capire che ogni singola azione porta a qualcos’altro. For every decision there is a consequence. Che in realtà era la frase di un’altra telefilm. Ma qui ci casca a pennello.

8 – Ti fa venire voglia di fermare la lettura, chiamare l’autore e chiedergli di cambiare il finale. E in realtà ci speri fino alla fine. Per fortuna ci ha pensato anche l’autore, Jay Asher (cfr, ultima edizione del libro edito da Mondadori). 

9 – Ti fa venire voglia di piangere. Di stare attenta. Di proteggere la protagonista. Di proteggere il protagonista. Di proteggere te e tutti quelli a cui vuoi bene.

10 – Ti fa venire voglia di leggere. Che magari ultimamente non lo stavi facendo tanto e ti ricordi all’improvviso quanto è meraviglioso trovare un libro da cui non riesci a staccarti, che ti fa fare tardi la sera anche se dovresti dormire, che ti fa dimenticare il telefonino perché la storia è l’unica cosa che conta, altro che Instagram Stories.

11- Ti fa venire voglia che si parli molto (ma molto) di più di bullismo. Nelle scuole. Sui social. È ovunque. E non quello plateale di pugni in faccia. Quello di piccole parole. Quello di un commento su Facebook lasciato senza pensarci.

12 – Ti fa voler bene a Hannah e Clay. Che diventano due nomi per te importanti nel catalogo di personaggi immaginari che non ti dimenticherai più.

13 – Ti fa venire voglia che il 31 marzo arrivi oggi. Perché nel momento in cui chiudi le pagine vuoi accendere Netflix e rivivere tutto. Dall’inizio.

Il 31 marzo è tra due giorni. Ci siamo.
Prima le pagine e poi lo schermo. Come sempre, mi raccomando.

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