Quando non va tutto bene a noi “grandi”, bene o male, sappiamo cavarcela. Ci fermiamo (o anche no), cerchiamo di capire l’origine del problema, se possibile lo estirpiamo, oppure impariamo a convinverci. Facile, no? (No. Ma ci siamo capiti).
Quando non va tutto bene a loro “piccoli”, io sono a rischio cortocircuito. Causato dalla parte di me non ansiosa, che è anche quella che si riempie di cose da fare, e diventa quindi pure un po’ pigra perché tanto tutto passa, non datemi altri impegni, che tende a sottovalutare, lasciar correre, aspettare, rimanere serena. E quella ansiosa, che è invece quella che vorrebbe capire immediatamente che cosa c’è che non va, risolvere, quella che si preoccupa e tira fuori tutta l’ipocondria neanche troppo celata, googlando la qualunque.
Molto bene.
Stellina ha cinque anni. Da un paio di settimane, facciamo che sono diventati anche venti giorni, va in bagno a fare pipì ogni tre minuti. O meglio. La prima settimana, tornata dall’asilo, iniziava a correre in bagno ogni tre minuti (ma tre davvero, non per modo di dire), per finire nel dopocena sul water, fissa, anche per un’ora di seguito, tanto da metterle il cuscino dietro la schiena e permetterle di addormentarsi lì, perché non voleva più alzarsi, perché le scappava. Chiamato il pediatra, fatti gli esami di rito, abbiamo visto che è tutto ok: “lo scienziato ha detto che è tutto a posto e devi solo avere un po’ di pazienza”, e così credo si sia tranquillizzata. A poco a poco i tre minuti sono diventati dieci, ma di fatto, siamo ancora in ballo. Succede più spesso di sera, credo perché più stanca. In realtà non lo so. (No, di notte dorme).
Google dice che capita. Che spesso le bimbe, che spesso a cinque anni, vivono questo momento che può durare anche tre o quattro settimane. Che è una manifestazione di stress, di ansia.
Il pediatra dice che anche per lui è ansia, ma intanto mettiamoci su una cremina per la candida, che male non fa, ma se tra un paio di settimane è ancora così ci manda tutti dallo psicologo.
Io per metà dico che passa, che è perché si sta parlando tanto di scuola elementare, perché è morta la cara e vecchia zia, perché lei è sensibile e vive ogni cambiamento fino in fondo (qualcuno mi dica come costruirle una corazza). Per metà ho paura del diabete. (Sì, oggi ritelefono al pediatra).
Tutto bene insomma eh? Volevo dirvelo (anche perché non servono anche allo scambio di esperienze, i blog? Se qualcuno ha da parlare, lo faccia, grazie).
Anche il mio grande ha lo stesso problema, da più di un mese.
La scienza dice anche a noi che non ha niente.
uff…
Un’amica mi ha scritto che la sua è andata avanti due mesi. Poi è passato. Non è consolante, ma almeno so che può durare tanto ecco. Nel frattempo “scaviamo”, senza guardare il sintomo. dicono.
Ciao !
Alla mia 4 anni e mezzo, è successo l’anno scorso intorno alla fine della scuola: non voleva andare più a scuola, piangeva e quando smetteva di piangere cominciava ad andare in bagno ogni due minuti….senza apperente motivo. La maestra ci consigliò di farle delle “sorprese”, compatibilmente con i nostri impegni, tipo andarla prima da scuola o tenerla un giorno a casa da sola con noi ……un pò quello, un pò la fine della scuola ma ha funzionato ! BACIO !!
Ho infatti deciso di portarla (con fratello) via settimana prossima un paio di giorni, a sorpresa (se il meteo mi rimane amico). Andare via solo noi, fare due giornate davvero speciali. vediamo. So più o meno (perché poi chissà) cosa c’è in ballo nella sua testolina. Alcune cose sono risolvibili, altre no. vediamo… intanto grazie, già sapere che capita ad altri aiuta (ho anche parlato con amiche “esperte”, le dottoresse. Sono fasi che capitano. Bisogna vederle e mi han dato qualche consiglio pratico di movimento). Vediamo <3
Ciao Silvia!io non posso aiutarti perché il mio Davide ha solo 21 mesi,però volevo comunque scriverti perché da mamma immagino la tua preoccupazione!Sono con te!!E penso anche che sia ottima l’idea quella di staccare un attimo con entrambi i piccoli!Nel frattempo un abbraccio anche a Stella..a presto!
Un doppio megabbraccio anche da noi. Va un po’ meglio, adesso? Vi pensiamo forte: non basta, ma magari un pochino aiuta…
ei, ma questa cosa come va?