guarda che è normale storie

Ciao prof

Seconda media. Forse terza. Non lo so, io purtroppo non ho buona memoria. Cancello pezzi di vita. Cancello anche le persone. Eravamo a Cuneo. Campionati regionali di pallavolo. Io non giocavo a pallavolo. Ma il mio prof di ginnastica mi aveva messo nella squadra. Mi aveva insegnato a schiacciare. Ero alta. Ci sta. Mi aveva insegnato le regole. La veloce. La prima gita fuori casa. Non mi ricordo quasi niente. Inutile mentire. Ma mi ricordo lui. Tanto. Che in quei tre anni mi ha fatto fare corsa, staffetta, salto in alto, salto in lungo. Mi ha insegnato tutti lui. A ogni gioco della gioventù io c’ero e vincevo anche, spesso. E lui era contento. Mi ha anche messo a far la corsa campestre, una volta. Mancava una titolare. Ma arrivata alla seconda curva avevo il cuore che usciva dalla gola e un fiatone che ‘prof mi dispiace ma ‘sta roba io non posso proprio farla’. Fa niente. Non fa niente. Poi mi faceva saltare le lezioni. Prof mi viene a chiamare e dice che dobbiamo allenarci? Che c’è matematica e io non ce la faccio. E lui mi chiamava. Mi voleva bene, gli volevo bene. Benissimo. Anni dopo mi ha dedicato un premio nella mia scuola. Me lo hanno detto, io non c’ero. Poi mi ha ritrovato su Facebook. Ha ritrovato tutti noi. Una per una, uno per uno. Tutti i suoi studenti. Se li ricordava tutti. Ha tirato fuori ogni foto (tra cui questa). Le sue squadre, i suoi ragazzi. Ogni anno gli auguri di buon compleanno. Un paio di messaggi. Fino all’ultimo sulla sua bacheca dove ha salutato tutti. Perché è volato via.

E io ora capisco il perché di tutte quelle foto e quei ricordi. E guardare la sua bacheca fa male. E non lo so perché non l’ha detto a nessuno. E rimane quel senso di non aver detto grazie abbastanza, per essere stato il professore migliore che una persona possa incontrare nell’età più difficile di tutte.

Grazie prof. Siamo stati fortunatissimi. Sono stata fortunatissima. ❤️

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Comments (1)

  1. Anche io l’ho capito quando ho saputo, il perchè di tutte quelle foto. E anche io mi sto ancora chiedendo perchè non abbia detto niente. Forse non voleva che gli ex studenti ed ex colleghi lo andassero a trovare?
    chissa…

    p.s. Per caso la ragazzina al centro si chiama Emma?