cose belle mamme

Esperimenti (nostalgici)

Prendi una mamma stanca, falle mettere a letto tutte le sere due bambini, con due pigiami, due lavaggi di denti e di varie parti del corpo, due incessanti richieste in stereo che diventano mille, moltiplicate per cento, chiedile anche di leggere una storia ed ecco che a un certo punto lei cederà. No, non alle richieste. Cederà proprio, imploderà in se stessa e cercherà di nascondere la libreria. «No, mi spiace, il lupo cattivo si è mangiato tutti i libri». Ah, no già, il lupo cattivo non esiste. Allora facciamo che mi faccio venire un’idea geniale, perché sono una mamma piena di creatività (fate finta di niente, è solo per dire) e invece che leggere un libro… guardiamo due video? Uno per te e uno per lui?

Non durerà molto. Perché ho troppi condizionamenti scolpiti (facciamo pure scavati) nel dna e mica che posso metterli davvero a dormire con due video, invece di un libro, per sempre. O forse sì.

E quindi.

Facciamo un excursus tra la musica pop degli anni 90? No. Andiamo a cercare video musicali nella storia del rock? No. Guardiamo qualche musical? Macché. Prendiamo pezzi di film che vale la pena vedere? Ma neanche. Facciamo invece che inizio un bell’imprinting, di quelli che li porteranno a chiedermi di vedere di più, di incollarci davanti al tv, tutti insieme per ricominciare. Partiamo dalle sigle. Sì, le sigle dei miei cartoni. E per miei intendo miei, sapendo bene che sono anche vostri. Ma chi è andata dal signor Aldo Grasso a dirgli che voleva fare una tesi di laurea sulla storia degli anime in Italia, partendo da Ciao Ciao e Bim Bum Bam non credo siate voi. No, perché è giusto specificare i livelli di influenza e dipendenza di qualcosa, quando è il caso. Non so se mi sono mai staccata da loro. Non credo, visto che i due video diventano cinque, non perché per loro potrebbe non esserci mai fine, ma soprattutto perché io ne vedo uno che non mi era ancora venuto in mente e allora rivediamolo, riascoltiamolo. Dai, un ultimo click e poi tutti a dormire.

E così: a trentasei anni mi trovo a ricantarli tutti. Facendo di lavoro quella che scrive anche per i bambini. E capendo un’unica grande verità. Quella roba lì, oggi, non l’avrebbero mai mandata in onda. Siamo cresciuti con prodotti che oggi di sicuro verrebbero censurati. Che se uno sceneggiatore arrivasse a proporre una storia con due fratelli che si innamorano della sorella, o un disegnatore si mettesse a disegnare uno dei fratelli nudo sopra a quella sorella, per riscaldarla, il cliente li sbatterebbe fuori. Anthony che muore? Ma tu sei pazzo, la morte non esiste! La zia stronza della piccola Pollyanna è ok, ma puoi farla un filo meno cattiva? Cioè, mi stai dicendo che ‘ste tre sono ladre che rubano e le vuoi disegnare con tutte quelle tette? Davvero?

Non lo so se i nostri figli verranno “educati” meglio. Forse sì. Forse non avranno quel senso di sacrificio, che è ok soffrire e pagarle tutte, perché fa parte del gioco se vuoi diventare il più bravo. E così magari non si lasceranno fregare sempre e comunque, perché diciamolo, chi l’ha detto che bisogna stare così male? Non avranno problemi con la felicità, da raggiungere solo dopo mille ostacoli, rincorse, inganni e strategie. Magari penseranno che essere super felici da subito è ok. E soprattutto non avranno bisogno di sentirsi speciali, cercando Arche delle stelle piumate o talenti nascosti da tirare fuori solo quando una signora con l’occhio nascosto dal ciuffo sbatterà il bastone sul palco. No, magari loro si accontenteranno di essere “persone ordinarie”. Non sarebbe bellissimo? Come Peppa che fa il suo lavoro e va a scuola ogni giorno, sempre contenta. O quell’altra che cura i peluche, sempre contenta pure lei. O al massimo sognando di diventare una stilista, come una Winx.

Io, per non sbagliare, ho intenzione di mettere in play tutte le serie. Ho molti anni davanti a me, a noi. Loro guarderanno le loro cose. Ma un po’ anche le mie. E scopriremo in allegria che cosa ne verrà fuori.

PS: questo è un post generalista che non prende in considerazione meravigliosi prodotti di animazione dell’era odierna. Ce ne sono. Lo so bene. Eppure mi andava proprio di dire che come i nostri (i miei) non ne faranno più. Perché sono nostalgica. E mi manca Cristina D’Avena. Ora fatevi pure un giro su youtube, cliccando da uno all’altro. Mentre io appiccico foto qui sotto.

Inutile sprecare parole. Ognuno ha il suo cartone preferito.
Avrò avuto nove anni. Ero in montagna, a casa del papà. Andava in onda “Il ritorno di Creamy”. Eh? Il ritorno? Sì, praticamente Yu non aveva più poteri, ma trovava due gatti, Posi e Nega tornavano dentro ai gatti, lei si trasformava di nuovo, lacrime sparse. L’ho visto solo una volta. Ma oggi per appiccicare foto ho ritrovato quest’immagine. E quindi la metto.
L’immagine non è scelta a caso.
Perché Mariel sì e noi no?
Allora, caro sceneggiatore, dimmi, come potremmo chiamare i personaggi di questa serie che arriva dal Giappone e di cui dobbiamo fare l’adattamento. Johnny, Sabrina e Tinetta? Uhm. Mi piace. (EH? DAVVERO??)
Perché i miei polsi non hanno mai sanguinato? (no, rispondere perché giocavi con palloncini pieni d’aria, buttandoti sul parquet del tuo ingresso non vale)
Capite cosa intendo, no?
E non puoi non venire su pensando che la felicità te la devi meritare. E soprattutto che hai bisogno, bisognissimo, di una bambola di porcellana anche tu.
Che poi, meritarla. Sudarla, soffrirla… (detto questo ho fatto una figlia che è UGUALE a Pollyanna)
Meno male che al buon umore qualcuno ci pensava (cantiamola pure tutti in coro)
Tutto è partito perché c’è questa cosa in edicola
E io potrei andare avanti all’infinito. Ma mi fermo qui. O quasi.
Perché sicuramente ho dimenticato qualcosa a cui sono affezionatissima. Ma queste facce qui non potevo proprio non metterle. Sì, sì, Cristina, mi manchi proprio.
Aggiornamento del giorno dopo: e che, non ve la mettevo la foto di me, che volevo essere Yu, vestita invece da Simone? Stella della Senna, scansati.
Now spot the differences. Fine

 

 

 

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Comments (10)

  1. Si ma adesso mi devi dire perchè nella sigla di Kiss Me Licia Licia era bionda e in tutto il resto del cartone era mora!

    L’idea è carina, però lo schermo retroilluminato abbassa la melatonina, sapevilo! (comunque arriva un giorno in cui si addormentano da soli, sapevilo anche questo, solo che tu sarai talmente troppo sfatta dalle sveglie all’alba che te ne andrai a dormire con loro, e non vale dire che sono anziana) 🙂

    1. loro si addormentano già da soli… Diciamo che aspetto il momento in cui si pigiameranno da soli. e mi saluteranno in salotto (sapendo già che poi le chiacchiere nel buio mi mancheranno, ma io aspetto comunque).
      Di licia potrei dirti che in realtà siamo tutte bionde dentro… ma la verità è molto più semplice. Nel manga era bionda.

      1. si addormentano da soli??? invidia!! Ecco alla pigiamazione autonoma non ci siamo ancora arrivati. Già mi pareva tanto che il rito della buonanotte si fosse ridotto a 5 minuti di orologio!

  2. E che dire di Flo la piccola Robinson e Yattaman??
    Li adoravo ma quando i miei piccoletti guardano i Paw Patrol una sbirciatina la do anch’io….

  3. Che bel post…..ti capisco e condivido quello che hai scritto…….guardavamo cartoni “proibiti” ma non sono cresciuta con nessun tipo di problema…….eravamo diversi????
    Boh…fatto sta che erano bellissimi e avevano emozioni da condividere…….
    Lilly

    1. Non eravamo diversi noi. Ma sicuramente erano diversi quelli che si occupavano dei “prodotti” per bambini. che oggi tendono a “proteggerli” da tutto. Mah…

  4. “La grande tempesta, i tuoni, i lampi: la nostra avventura incominciò… Il mare in burrasca, i forti venti: il grande veliero affondò… Tutta la notte cercammo gli assenti, ma più nessuno si salvò-o-o… trascinati da forti correnti, finalmente terrà….”

    ecco perchè DOBBIAMO avere un tablet.
    GRAZIE di questa parentesi nostalgica dolceamara 🙂