guarda che è normale i libri degli altri libri

Tu lo sai chi sei?

Sono stata al Salone del libro, ho visto tutti quelli che dovevo vedere, ho fatto tutto quello che dovevo fare (o quasi. Speravo di star lì accanto alla mia disegnatrice, a guardarla disegnare e dedicare Lila, ma lei non è venuta e tutte le aspettative son crollate, ma pazienza, a volte va così). Ho conosciuto gli autori che volevo conoscere, ho capito che la mia casa editrice è la più bella di tutte perché è una squadra davvero e tutti valgono tanto, anche se sei solo l’amico che arriva per aiutare a vendere nei giorni di fiera. Sono andata alla festa quella che “ci sono proprio tutti, non si può non andare” e ho capito per l’ennesima volta che io sono vecchia dentro e le feste così non mi piacciono. Musica alta, voce che cala per quanto devi urlare anche solo per chiacchierare con chi è a un centimetro da te, troppo rumore, troppa gente. Pare fosse “mega gente”, secondo quanto veniva urlato al telefono da uno che invece quel tipo di feste evidentemente le apprezza molto. Mega che? Io sono una da aperitivo, bicchiere in mano, possibilmente sempre pieno, e gente da conoscere, con cui parlare e possibilmente ridere. No, non fatemi ballare in mezzo a quel delirio, grazie. Vecchia. Vecchissima.

Detto questo, Torino by night, è meravigliosa

Ho visto autori che se la tirano tantissimo e che rientrano in quella categoria di egomaniaci di cui il mondo è pieno e di cui il mondo soprattutto potrebbe fare a meno. Ho visto autori che parlano di struttura narrativa come solo chi la possiede davvero sa fare. Ho visto anche autori umili che hanno la fila di gente che vuole la firma sui loro libri che arriva fino all’entrata. E quegli autori lì (anzi quello) tutto il successo se lo meritano tutto, perché me lo avevano già detto che era così, ma quando poi lo vedi con i tuoi occhi un po’ ti viene anche da dire “Ah, Zero, e tiratela un po’, che diamine!”. No, lui no. Ecco, è gente come lui che dovrebbe conquistare il mondo. E probabilmente lo farà.

Zerocalcalcare è un figo. Punto.

Ho visto un mondo che è il mio, ma in cui io posso starci dentro solo come scrivente. L’autrice con la A maiuscola, quella che si mette in prima fila, che parla, che dice come funzionano le storie, che si vanta dei suoi libri, io no, non la posso proprio fare. A me piace stare dietro, vedere che le cose vanno bene, sì, se sono le mie tanto meglio, anzi, quello voglio. Ma fatemi stare dietro, preferisco.

Due che devono stare davanti invece son questi due qui. Una coppia artistica stupenda, che si è anche sposata. Stefano Turconi e Teresa Radice erano lì per “Viola Giramondo” edito da Tunuè. E io mi son portata a casa un omaggio bellissimo sul loro libro, per i miei due nanerottoli.

 

Non sono un’autrice.

Sono solo un’operaia della scrittura. Che adora riempire righe, mettere insieme le parole ma no, un romanzo non lo so scrivere. Di libri ora ne ho scritti tanti e spero li vendano tutti e quando incontro il mio editor Mondadori saltello felice perché a maggio esce pure quell’altro libro lì. So per chi scrivo, so cosa scrivo, so quello che mi piace. Ma non terrò mai in mano un bicchiere atteggiandomi a grande narratore, che sto cambiando il mondo. Fidatevi, non lo cambierà nessuno.

Non sono un’Autrice. Sono una mamma blogger che va a cena con la cumpa di Torino e ride fino alle lacrime per due ore, perché quella è la sua gente. E adoro le loro storie e le nuove relazioni e la magia dell’amicizia che nasce attraverso il cinguettio di un uccellino virtuale.

Mamme blogger, vi lovvo

Non sono un’autrice. Sono l’amica di un’autrice. Perché lei è la vera scrittrice e è ora che inizi a crederci un po’ di più, perché mancano quindici giorni e il suo libro sarà davvero in libreria. E sarà un libro bellissimo. Perchè lei invece i romanzi li sa scrivere. E questo è sicuramente solo il primo. E le amiche fanno il tifo e basta.

E secondo me siamo anche bellissime. La scrittrice è Valentina Camerini. “Il secondo momento migliore” esce il 28 maggio con Feltrinelli

Non sono un’autrice. Sono una giornalista che va al Salone del Libro e i momenti in cui si emoziona di più sono quelli in cui, mentre parla di Sanremo e di quello che si potrà fare l’anno prossimo, si fa promettere dal suo direttore che potrà andare anche all’Eurovision, fatemi comprare subito il biglietto per Vienna.

Sì, la verità è che poi, quando ti immergi nelle realtà, scopri chi sei.  Ho fatto bene a scegliere Torino, perché andava visto e fatto. Ma l’anno prossimo, se ancora si accavaleranno le date, io sarò tra i cantanti. Sperando di aver scritto un sacco di altri libri.

A Torino c’era anche “Guarda che è normale”. In cassa le ultime copie rimaste. Le ho firmate, tanto per fare l’Autrice, appunto

 

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Comments (17)

  1. A me è piaciuto tanto.. è stato il compagno di poppate del mio piccolo Aaron!! E saranno gli ormoni, ma spesso mi sono anche commossa.. Mi piace molto come scrivi e mi sono ritrovata nelle tue parole.. Grazie.. 😉

  2. ma evviva che hanno inventato le fiere! per tutti gli Autori, tirosi e no, per gli autori, puri di cuore e no, e per chi si sente scrivente, telescrivente o Terescrivente 🙂
    perchè è così che ci si ritrova, quando passi le giornate a scrivere – appunto – nella tua torre d’avorio (o Casa Senza Nord)… e ritrovarsi, per questa gente qui, è sempre un gran bel regalo!
    GRAZIE, Silvia! La cosa è da ripetere, ovviamente 🙂
    (e grazie anche per la foto… ora aspettiamo di sapere se il viaggio vi è piaciuto)

  3. ad una amica che partorirà tra poco più di un mese quale miglior regalo se non il tuo libro?!? è stata la mia ancora di salvezza, te lo ho già detto e non mi stancherò di ripetertelo. baci

  4. E sei anche un’amica. E una persona generosa, di quelle che sì, nei selfie vengono bellissime, ma nel mondo reale si chiamano “belle persone”. Che è una definizione che non c’entra nulla con la bellezza dei selfie.

  5. Silvia sei un’autrice….ma sei rimasta la stessa fantastica donna…che bello leggerti!a quando il tuo attesissimo “guarda che sono due”??e leggerò il libro della tua amica….dopo una presentazione così!!
    A presto cara,un abbraccio
    Francy

  6. Non sarai un’autrice ma a me come scrivi piace molto e “Guarda che è normale” secondo me è uno dei libri più belli che ho letto e mi ha aiutato tanto leggere l’esperienza di un’altra mamma.. Io ti leggerò sempre molto volentieri, tanto più come ti ho già detto, ho già comprato anche Lila e se non ti piacciono le feste “importanti” poco importa.. l’importante è essere veri come lo sei tu…

    1. Grazie mara. Ti metto a capo del fan club (ahahah!).
      (ps: odio le feste, ma adoro gli aperitivi importanti, anche non importanti in realtà :DDD)