L’altro giorno la mia amica Simo, mamma di due, ha espresso il suo desiderio: a settembre le mamme non dovrebbero lavorare. Mese sabbatico chiamiamolo. Dedicato alla ripresa dei ritmi, all’inizio della scuola, agli inserimenti (che parliamone, durano tantissimo, ma c’è già chi l’ha detto meglio di me), all’iscrizione ai corsi e bla bla. Che se sei assunta vivi di permessi, se sei freelance i permessi te li dai da sola. E corri. Io, per non saper leggere nè scrivere ho quindi accettato un lavoro nuovo che durava giusto tutto settembre, tutto il giorno tutti i giorni, dedicando le serate e, a volte, le notti ai lavori vecchi. Rispondendo al telefono agli altri “ehi, hai tempo di fare questa cosa?” “Ma cerrrrrto” See see, aiut. L’inserimento mi è toccato lo stesso, ma i corsi no. Nessuna lezione di prova. Nessun link da guardare. Ehi, è ottobre. Fiu, son sopravvissuta. Un po’ più stanca, ma che ora mi sembra quasi di essere in vacanza. Che domani Little Lion pranza per la prima volta al nido dopo sette giorni di inserimento “mamma stai in classe pure tu”, vi prego liberatemi, e corri al lavoro. No, domani riprendo i miei ritmi. E domani torno a prendere la Patata all’asilo che “mamma ma quando mi vieni a prendere tu?” perchè se è abituata che ogni giorno ci sono io, farle capire che per un mese no non è stato facile. O meglio, è stato anche facile, ma poi alle sette, quando rientravo, venivo accolta da un panda rampicante che non ti mollo finchè non vado a dormire. Comunque dicevamo. E’ ottobre. E mi sembra che il nuovo anno ricominci domani. E riavere i miei tempi, ve lo giuro, mi piace alquanto. Ma nel frattempo il tempo di fare le lezioni di prova non l’ho avuto. E quindi.
In questo nuovo anno mi sa che loro non faranno corsi. Lui è piccolo, va da sé. Lei poi magari sì la porterò in piscina, magari sì, farà il corso che stanno organizzando tra le pareti della scuola con i suoi amichetti per occupare un pomeriggio di inverno. Ma forse anche no. Oggi penso di no.
Perchè in fondo ballare già balla. E balla benissimo. Che non posso mica indottrinarla con le tecniche di danza vere se no poi magari quei saltelli, con braccio ondulato e testa penzolante non me li fa più perché impara quelli veri.
In fondo già fa circo, perché i salti dal termosifone, planando sul divano, sono meglio di tutti i trapezisti messi insieme.
Già fa sport di strada. Che come va sullo skate di suo papà lei nessuno. Credo si schianterà tra molto poco, ma per ora godiamocela.
Già fa inglese, perché i One Direction avrò fatto male a farglieli ascoltare, ma se li canta che è una meraviglia (e muori stupido bastardo che mi hai rotto non uno ma due finestrini della macchina nella mia serata speciale che ho fatto le tre come non facevo da tempo e mi hai rubato solo i suoi cd. Che te ne fai dello Zecchino d’oro lo sai solo tu. I One direction erano nell’autoradio, si son salvati, forse non è un bene, ma lei è contenta)
Ah, e fa anche spagnolo, che ho portato a casa pure il cd di Violetta. Quello il ladro se l’è preso. Ma ormai le sa.
E fa arte. Che non voglio che disegni il cielo blu, mi va benissimo arancione. E se mi dice che ha disegnato un drago in mezzo ai palloncini e in realtà si vede solo una linea un po’ storta io le dico che è bellissimo. Ma ci credo pure. Tiriamo fuori i pennelli.
E fa la scuola di cucina, perché alla sera (molto spesso) vuole fare la pizza e che ci vuole a darle un po’ di farina e di acqua e di sale e pulire per mezz’ora il pavimento incrostato di farina bagnata che si secca? Il risultato è bellissimo (no, buono no, ma mica si può avere tutto).
E fa piscina, perché nella vasca da bagno un po’ nuota e ha imparato a mettere la testa giù. Che non è la stessa cosa me ne rendo conto, ma magari ci andremo insieme di domenica in quella vera.
E in fondo fa musica. Perché il mio flauto delle medie basta metterlo in bocca e soffiare fortissimo che diventiamo tutti sordi in un attimo, ma sai che propedeutica allo strumento?
E fa canto. Perché canta tutto il giorno. Se mi va bene la canzone di Tarzan, se mi va male una “autoprodotta”. “La vuoi sentire la canzone della lumaca che andava a scuola?”
E fa teatro, perché quando si traveste nascono storie, ok, un po’ monotone forse, che il principe sposa la principessa e io sono la mamma della principessa e devo dirle ciao principessa, ma se c’è un drago scappiamo (sì, le piacciono molto i draghi. E le principesse. E i principi, l’ho già detto?).
Lui?
Lui è piccolo, dicevamo, ma intanto fa equitazione. Devo solo spiegargli che il suo jack russell non è un cavallo. Ma son dettagli.
Hanno solo bisogno di giocare. Io di dormire. E di avere una schiena nuova, che la quinta puntura di muscoril e feldene non ha ancora risolto il problema (non è detto che riesca a rialzarmi dopo questo post, sapevatelo). Lasciamoli giocare. Lasciatemi dormire, tipo per due giorni, sotto il piumone, magari mentre fuori piove.
I corsi sono belli, ve lo giuro che mi piacciono. Ma quest’anno, chissà perché, mi piace anche l’idea di tenerli liberi. O forse voglio essere libera io. Chissà. Buon ottobre, meno male che settembre è finito (anche se i miei colleghi temporanei mi mancheranno un sacco, giuro. Ma le corse no).
No. Portali a un nuovo livello. Libera loro è iscrivili a un corso se ce ne sarà l’occasione. Is the next level.
Iscrivermi. ecco la svolta. vado io.
..che bello leggerti e rileggerti, quasi non vedo l’ora…
<3 oh grazie
Da quando ho scoperto il tuo blog mi diverto troppo; è bello leggerti e poi concordo in pieno su tutto.. Anch’io mi sa tanto che quest’anno niente corsi e poi avranno tutta la vita per fare un mucchio di cose e per essere super impegnati.. Baci
Sei fortissima!! Mi piace un sacco leggerti 🙂
<3 oh grazie anche a te. i complimenti mi sorprendono sempre un po'. 🙂
http://trasparelena.blogspot.it/2013/10/frustrazioni.html
scusa
cara mia. non hai niente di cui scusarti e puoi sfogarti quanto vuoi. ognuno vede il suo, ma a sto giro ho visto pure un po’ il tuo. e ho capito quanto può essere pesante il full time che senza figli era super ok, con i figli è tutta un’altra cosa. ho visto. è faticosissimo. per lo meno psicologicamente. fisicamente è tutta un’altra storia, che star fuori fino alle 7 comunque era più riposante. ma lo capisco eccome. ora un po’ di più. <3
Io sono nel pieno dell’inserimento finito, ma non completato.
Con un marito che quest’anno è andato a lavorare a Roma ( e mica si perdono certi treni??!) e la piscina a due passi, per i famosi pomeriggi invernali.
Ma ancora non lo so. Silvia, ma come si fa?
e se il suo amichetto preferito vuole fare il corso di musica?
Avere un treenne è un duro, durissimo lavoro..e so che qui potete capirmi tutte!
Un abbraccio