Forse ci siamo. Non dovrei dirlo ad alta voce, né tanto meno scriverlo. Ma forse possiamo dire ciao a quel magnifico concetto chiamato regressione. Bye bye, è stato bello, anche basta grazie.
Funziona così, spesso quando nasce un fratellino, il primogenito come regalo di accoglienza decide di tornare un po’ indietro in alcuni atteggiamenti. Può diventare più capriccioso, può rivolere il ciuccio se non lo usava più, può parlare meno, può ricominciare a farsela addosso se aveva tolto il pannolino.
Noi abbiamo vinto l’ultima dell’elenco. Ora, siamo a dicembre, Lion è nato a giugno, remember? Ecco, a luglio abbiamo vissuto la regressione da manuale. Pipì e cacca addosso, con nonchalance. Che il water, usato fino al giorno prima, veniva di colpo dimenticato. Niente di grave. Luglio è un mese buono per regredire. Basta portarsi in borsa cinque o sei paia di mutande, mettere gonne invece che pantaloni e, senza neanche preoccuparsi troppo, cambiare cambiare cambiare.
Ad agosto l’emergenza pipì è rientrata. La cacca quasi. Decidendo di farla tipo ogni cinque giorni (cinque!) era abbastanza chiaro fin dal mattino del quinto che cosa sarebbe successo. Mal umore, capricci, litigi, fino all’espulsione, tendenzialmente anticipata da un balletto e corsa verso nascondigli improbabili, con il genitore di turno a rincorrerla per convincerla a non farsela nelle mutande (o in quel momento nel costume). L’opzione water non era contemplabile, urla e pianti lasciavano spazio all’ok fattela addosso, presto risolta con un ma no dai guarda che bel prato, facciamola dietro l’albero lì dove non ci vede nessuno (lo so non si fa, ma meglio dietro l’albero che addosso). Agosto alla fine quindi è trascorso con mutande pulite (quasi sempre) e prati ripuliti.
A settembre l’allarme sembrava rientrato. A parte il doverla convincere che a Milano non c’erano più prati in cui farla, làdovec’eral’erbaorac’è, il water sembrava essere tornato nel circolo degli amici. Ma ecco che, manco a dirlo, è arrivata la scuola materna. E niente, punto e a capo. Addosso. Che bastava girarti un attimo e chiederti come mai ci fosse tutto quel silenzio ehi, Patata dove sei? e tac, illuminazione, ma certo, te la stai facendo addosso. Ma porc. L’arte dei balletti e saltelli su due piedi si è raffinata, abbiamo aggiunto grandi corse al suon di devi fare la cacca? NOOOOOOO. Con la sempre uguale conclusione: una deliziosa frase che ormai mi fa venire fatica al solo pensarla mammamipulisssi?
E’ arrivato ottobre, è arrivato novembre. A quel punto anche un po’ di paranoia. Forse ha qualche problema, forse dovrei farla controllare senta, pediatra ma è normale? Per non sapere nè leggere nè scrivere a fine novembre le ho dato i fermenti lattici. Che non la faceva più ogni cinque giorni, ma ogni tre comunque sì. E anche tre non son pochi. Ma niente. L’apice l’ho raggiunto una domenica con amiche in casa. All’ottavo mammamipulisssi in un’ora ho pensato di impiccarmi. Basta, mi lancio dal balcone, anzi mi taglio la mano, pulisciti da sola. Certo, per attirare la mia attenzione non c’è metodo migliore, non le si può dare torto. Non avevo neanche dubbi che, nell’idillio del suo affetto verso suo fratello, nella sua bravura e attenzione nei suoi confronti, nella serenità manifestata nel nuovo equilibrio familiare, da qualche parte dovesse pur buttarlo fuori il cambiamento. Nel suo caso il fuori erano le mutande. Quindi ok, lo sapevo. Ma dopo cinque mesi iniziavo a perdere la speranza. Che se cerchi sui forum lo vedi che è una cosa comune, che è successa a tante, con la stessa dinamica. Pare che i balletti vadano alla grande. Ma ce ne fosse mezza che ha scritto che poi l’allarme è rientrato.
Le ho provate tutte. Far finta di niente, parlarle, sgridarla (non bisogna sgridarla, ma all’ottava volta un allora lo fai apposta purtroppo esce anche dalla bocca delle mamme pazienti). Premi. Ti do il cioccolato, ti do la caramella, ti do un cioccolato, una caramella, anzi DUE! Chi offre di più? (a volte funzionava anche, non sempre è evidente).
Da dieci giorni la fa nel water. Non è cambiato niente, non ho fatto (mi sembra) niente di diverso (a parte toglierle il pannolino di notte. E’ quello?). Magari balla comunque un po’ prima, ma poi va. Vado a farla sul water. E poi mi dai la caramella. Poi però della caramella si dimentica. Ripeto, non dovrei dirlo. Ma forse ne siamo fuori. Non mi dispiacerebbe affatto.
PS: un post puzzolente nel giorno del suo compleanno forse non è il massimo, ma su, è sempre un motivo di festeggiamento! Buon compleanno Patata gigante vestita da principessa magica. Tre anni sono un traguardo importante. Meraviglioso. Come te.
ehm, la mia addosso non l’ha mai fatta. Non la faceva e basta, se non nel pannolino. FINO A 4 ANNI E MEZZO.
poi s’è convinta sul water. Pero anche ora, bisogna insistere, contrattare e premiare. E la caramella mica se la dimentica, dopo!!
_è che mamma, a fare la cacca si perde tempo! Facciamo un patto, io oggi la faccio domani!_
E poi va e in due-tre secondi la fa e inizia a cantare. Vabbè.
e come ben sai non avevamo manco la “scusante” del fratellino nuovo!