Faccio parte di quella catergoria di mamme che adora giocare al gioco dei nomi. Il papà meno, ma si è sempre prestato. Con la Patata gigante ho passato tanti mesi (più di nove, perché al gioco dei nomi mi è sempre piaciuto giocare) a pensare al nome più carino possibile. Cercavo di convincere lui che dal nome potevamo visualizzare un’ipotesi di futuro, farci un’idea della persona che sarebbe diventato il nostro bimbo nella pancia. «Sai, il nome è come un vestito ben portato, anzi di più, è la sua identità!» (Ok, non è realmente così, ma quando hai una pancia, tutto ha molto più peso, non solo fisico!).
E mentre io pensavo a nomi che lasciassero viaggiare la mia fantasia, lui tirava fuori dal cappello nomi improponibili, «che così ce l’ha solo lui e gli viene personalità». In termini pratici io proponevo Lorenzo, lui rispondeva «Ma no, meglio Odoacre!».
Poi è passato all’attacco appellandosi alle tradizioni.
«Nomi dei nonni?»
«Neanche se mi obblighi con la forza.»
Non che non tenga alle tradizioni, ma – non me ne vogliano – i nomi dei nostri genitori non sono proprio tra… ehm, i miei preferiti. «Ok, allora il nome del mio zio prediletto, che era un uomo straordinario, è la persona a cui vorrei si ispirasse mio figlio, bla bla». Per la cronaca, lo zio eccezionale aveva un nome davvero poco comune, ma a un certo punto bisogna trovare un compromesso e qui è dove ho ceduto io, la prima volta (anche perché, diciamocelo, i nomi da maschi non sono il mio forte). Poi ho scoperto che lo zio prediletto era l’altro, quello con il nome normale, ma ormai mi ero quasi affezionata al nome diverso, che così ce l’ha solo lui. In realtà questa seconda volta ho sperato che lo zio fosse rimasto legato al bimbo nella pancia della prima volta, ma non è stato così. Al terzo mese, avevamo già deciso: lui così, lei colà. Lo zio sempre lì. Però, per una che ama giocare al gioco dei nomi, vi assicuro che è stato un disastro. Troppo presto!
Ma ecco che l’altro ieri lui ha detto «Se vuoi possiamo cambiarlo». E quindi eccomi qui, a un mese dalla sala parto (anzi, a detta della dottoressa anche meno) che guardo le liste, penso ad altri nomi. E mi ributto nell’immagine di bimbi diversi. E se cambio lui cambio anche lei… Mi concedo qualche altro giorno ancora. Ma poi è ora di associare due nomi a una pancia. Due soli. In sala parto non vorrei arrivare confusa. E ricordarmi all’improvviso di Odoacre.
PS: E niente, volevo dirvi che è a testa in giù! Pila sulla pancia e gambe in su, a quanto pare, han funzionato. Yeah!
per anni ho pensato che mia figlia (a un maschio non ho mai pensato) si sarebbe chiamata Elsa come la leonessa di nata libera (http://www.youtube.com/watch?v=vIexvvNWY5w) ok ridi poco, che avrei potuto fissarmi su Pollyanna … poi quando è arrivato il momento doveva chiamarsi Morgana. ma ci siamo guardati e abbiamo detto naaaaaaaaaaa le redniamo la vita difficile, per la cultura cattolica è una strega, poverella sai cosa le tocca passare?. c
osì abbiamo deciso di darle due nomi. e il secondo è restato Morgana. e due cognomi.
il buon senso aveva perso la via di casa, a guardarla a posteriori…
(rido)
e il primo è Fata. 🙂
be’, un po’ fata è.
io i nomi li ho sempre visualizzati
tipo che ad ogni nome che mi passava per la testa c’era l’immagine di lui adolescente (si perchè due figli, due maschi, chiari dalle prime ecografie!)
gabriele mi suonava elegante ma sveglio, tosto quanto basta e di intelletto fine, amante delle camice ma non delle cravatte, sneakers di rigore, inglese francese spagnolo senza problemi, probabilmente architetto o internal designer, che una volta al mese è felice di andare a qualche happening con la mamma e non solo con quel fiume di amici – e amiche – che si ritrova…..uno di quelli che sanno sempre fare il regalo giusto alla fidanzata con originalità e gran carattere!
ora, a vederlo dai primi anni non sono così certa che il tipo corrisponda tuttavia, tornando indietro, glielo ridarei perchè quando lo chiami per la prima volta con quel nome lì che hai deciso il nome gli si confeziona addosso come una seconda pelle e diventa unico, anche se ce l’hanno altri cento bambini 😉
ps. per la cronaca tommi è un tipo sportivo, di quelli con le chiappe alte che fanno sognare le compagne di classe, solare, pulito, sincero, nella media nello studio ma eccelso nelle attività fisiche e manuali; uno di quelli che non ha la compagnia numerosa ma due o tre amici storici e con loro ne fà di tutti i colori; il classico amico che chiameresti a notte fonda perchè sei rimasto in panne o per bere una birra se sei depresso perchè la tipa ti ha lasciato…l’amico che c’è sempre e sa anche ascoltare! lavoro da dipendente, grandi viaggi, cambierebbe casa ma solo per le vacanze, legato alle radici….
e poi cmnq, con il secondo, scatta anche il gioco degli equilibri….i due nomi DEVONO stare bene insieme! 😉
tu sei peggio di me. sappilo. io giusto visualizzo come potrebbe indossarlo. tu sei anni luce avanti!
Grande! Anche io gioco molto al gioco dei nomi… E a settimana 37 siamo ancora in alto mare…
http://thedarksideofthemom.wordpress.com/2011/11/24/settimana-11-come-ti-chiami/
ora però è ora. la mia è nata a 38, non vorrei metterti ansia. ma un nome lo terrei pronto 😉
e comunque non ci credo che avete messo nella lista davvero tutti quei nomi. ok al potere della narrazione, ma se in lista c’è teodolinda ti faccio un applauso.
Ah ah, giuro! C’è stata davvero anche Teodolinda (ma è stata scartata quasi subito). E’ vero, come dice Paolo Rossi bisogna condirla un po’ su per trasmettere quello che si prova, però narrazione a parte siamo ancora così indecisi. Più che altro, abbiamo proprio i gusti opposti, io e Marito… Diciamo che ora c’ è una rosa di 5/6 (in continuo aggiornamento…) e quando la vedremo in faccia decideremo…
Neve, è stata Neve da quando lessi il libro di monsieur Fermine. E sapevo che la mia prima creatura sarebbe stata femmina.
Così fu.
La seconda avrebbe dovuto chiamarsi Viola o Lilia: alla fine è nata Zoe. Che subito sembrava troppo dolce per un nome dalla pronuncia così dura: dai quattro mesi ha deciso di adeguare il carattere al nome.
buon parto e buona dicisione!
mi hai ricordato che Neve mi piaceva, tanto. per lo stesso motivo. allora l’ho proposto ieri al papà. e mi son ricordata di aver già fatto la stessa gag al primo giro. a lui non piaceva. a lui non piace. avanti un altro. (nome, non papà! 😉
Da generazioni a casa mia c’è stata l’alternanza di Francesco e Pasquale. Non ce l’ho fatta e mio figlio si chiama Davide. Comune Davide come altri centomila, ma Pasquale proprio non ce la facevo…e poi da noi la S diventa Sc come sciare.
Non ti dico che col secondo abbiamo continuato la tradizione dei DA perché si chiama Dario e adesso se esce un terzo o una terza dovrò adeguarmi alle iniziali. Che ci vuoi fare ognuno impazzisce in un modo.
ti sei un po’ incastrato. ho amici che si son fissati con l’iniziale e già mi sembra troppo restrittivo per i miei gusti. Con due lettere ancora di più. Che poi in realtà forse hai ragione tu… così diventa più facile scegliere.
ho due figlie e da sempre mio marito fantasticava sul nome letto in un libro anni prima e quindi quando ha annunciato che sarebbe stato bello chiamare la prima bimba Clara tutti ,compresa mia madre hanno reagito con felicità(anni dopo mia figlia scopre che il suo nome è legato nella letteratura a tutte figure molto sfigate come dice lei,perdendo la poesia del suono di quel nome…però la colpa è del padre !).la seconda bambina il nome l’ha scelto Clara chiamandola Simona(x fortuna perchè era il periodo in cui vedeva lady oscar)..chissà cosa ci dirà lei fra qualche anno 🙂
la casa degli spiriti è stato per anni il mio libro preferito. e lì clara c’è, non so se è lo stesso libro di tuo marito. anche io ho chiesto alla mia come vuole chiamare suo fratello sorella. Al momento sono ELLA lei, ELLO lui. A posto. In ogni caso non riuscirei mai a far decidere lei davvero. Ma anche qui, forse hai ragione tu, sarebbe molto ma molto più facile.
Che bello! Si è girato! Ma io ne ero convinta! Chissà se anche l’hulahop ha aiutato a convincerlo!
Anche per me il nome era importantissimo… Talmente tanto che non riuscivo a deciderlo! Alla fine è stato mio marito a non farmi uscire di casa finché non avessimo deciso 🙂 E a volte stupidamente mi chiedo se il mio topolino adesso sarebbe diverso se avessimo scelto un nome diverso da quello che alla fine è stato deciso!
super hulahop! 🙂
ecco, io ho 17 cugini, tutti sposati e con figli, e volevo per mia figlia un nome che non avesse nessun cuginetto. Per cui è stato abbastanza facile, alla fine, con tutti quelli che abbiamo scartato.
Da maschio invece mi piaceva tanto Matteo, come l’unico cugino di Marito, non si poteva fare, meno male che è nata femmina!
Il nostro fagiolo, in caso di femmina, sarà Emma, in onore della nostra amatissima Emma Morley di “Un giorno” di David Nicholls. L’abbiamo letto entrambi, è la nostra storia, e una bimba non potrebbe chiamarsi diversamente!
In caso di maschio, invece, sarà un guaio, perchè non ci sono nomi maschili che ci piacciano veramente e per un motivo che ci leghi allo stesso modo…help!
Ed ora una domanda che esula dal disacorso nomi: mi dite come si fa ad avere la pazienza di aspettare tra un’ecografia e l’altra??? La mia prossima è il 13 giugno, mancano due settimane e vorrei sapere come sta il mio fagiolo ADESSO!!!
Per non parlare della morbosa curiosità di sapere se è maschio o femmina…Silvia come fai a resistere? Davvero non avete voluto saperlo??
idem. sui nomi delle femmine sono fortissima. sui nomi dei maschi un disastro. me ne piacesse uno!! vabbè… qualcosa il papà lo deve pur scegliere, no?
sì, l’attesa è snervante, ma stai serena che quando inizi a sentire i movimenti l’ansia passa. ok, mancano ancora tante settimane… ma poi passa. 🙂
come faccio a resistere? ‘sta volta è facile, perché è uguale uguale e l’altra volta è stato super bello. ma l’altra volta credo di aver tirato fuori un lato masochista che non sapevo di avere 😉 no, scherzo, è che mi piacciono troppo troppo le sorprese. e ti assicuro che saperlo quando nasce vale tutta l’attesa e tutta la sofferenza. (diciamocelo, mi do un motivo per spingere 😀