«E c’è una Fata dei ciucci che quando tu glielo dai ti porta un regalo?»
«Che cosa?»
«Oh be’, dipende. Qualcosa che ti piace tanto.»
«E a me cosa fa di legalo?»
«Mi ha detto che ti porta Biancaneve e il principe» (per la Patata gigante la presenza del principe è molto importante. Non vi venga in mente di non avere principi in giro per la casa o in qualche storia. Il ragazzo dal sangue blu e la sua signora dalla pelle bianca sono nel mio scantinato da mesi. Sono mesi che mi tengo pronta. Han fatto la muffa credo)
«Ah» (non è ancora del tutto soddisfatta. Ci ho provato, ma si vede che Snow e il suo bello non sono abbastanza)
«E anche Flora» (per Flora si intende una delle Winx, quelle che in casa mia non dovevano entrare, vietate, bandite. Sì sì… già dal nome che le ho dato dovevo capire come sarebbe andata a finire, potere del sole splendente di ‘sta cippa)
Occhi che brillano
«Ma poi cosa fa?»
«Be’, prende il tuo ciuccio che abbiamo lasciato sul davanzale, se glielo vuoi dare, e lo porta ai bambini piccoli che ne hanno bisogno»
«Ah» (ok, me la devo giocare meglio, andarci giù pesante. Altro che pesciolini, animaletti, cuccioli pelosi che ne hanno bisogno)
«E quei bambini piccoli non hanno la mamma. Cioè, loro del ciuccio hanno proprio bisogno. E la fata glieli porta. E sono contenti con i vostri ciucci»
«…» (si fa pensierosa, seria)
«Perché ai bambini che diventano grandi il ciuccio non serve più e anche se fa paura, poi si scopre che si può dormire senza ciuccio. Sai che ieri una bimba mi ha raccontanto che ha pianto tanto…»
«Pelché?» (eh, se non mi interrompi te lo dico)
«Perché voleva il suo ciuccio, ma ormai lo aveva dato alla Fata e quindi non lo aveva più. Ma poi ha smesso e si è addormentata. Senza ciuccio!!»
Sorride.
«Io posso addolmentarmi senza ciuccio. Io sono grande ora.»
«Ok, quando vorrai. Pensaci un po’. Quando vorrai glielo diamo. Ma lo scegli tu quando.»
«Ma di giolno cosa fa?»
«Chi?»
«La Fata dei ciucci!»
«Be’, di giorno dorme. Lavora tutta la notte. Prende i ciucci, sai tanti bambini glielo danno, fa un giro lungo, e poi va a dormire. Si sveglia di pomeriggio e li porta ai bimbi senza mamma che sono contentissimi e poi ricomincia il giro.»
«Ma io non l’ho mai vista!»
«Be’, tu hai mai visto Babbo Natale? Quelli lì sono magici, mica si possono fare vedere!»
«Mamma lo sai che la plincipessa Aulola baciava il plincipe e poi…»
Ok, abbiamo cambiato argomento. Fine.
Questa sera.
«Mamma mi dai il ciuccio?»
«Lo vuoi?» (tremo)
Si ricorda. E sorride.
«Ho un’idea. Facciamo così. Me lo dai e gualdo una stolia. Poi quando devo andale a nanna lo metti fuoli.»
«Sei sicura? Guarda che poi domani non lo hai più.»
«Facciamo così, glielo diamo quando tu e il papà andate a dolmile.»
«Sei sicura?»
«Sììì» (con voce stridula almeno di dieci toni più acuta, tanto per enfatizzare. Ok metti rewind, forse non è pronta. Forse non SONO pronta)
La storia (per ora) finisce che ha iniziato a guardare una storia nel suo Ipad e si è addormentata. Di sasso. In un minuto. Con il suo ciuccio in bocca. Alle otto e mezza, tipo che non succede mai. Quando ho visto che si era addormentata ho proprio tirato un sospiro di sollievo. Salva. Che vogliamo tanto convincerli, ma poi quando si convincono fa paura. Tanta paura. Mi han detto tutti che in tre giorni va tutto a posto. Ok. Non mi spaventano i tre giorni. Mi spaventa il suo diventare grande. Senza ciuccio.
Ci ripensiamo domani, ok?
la mia ha deciso che quando compiva quattro anni il ciuccio lo buttava via. E l’ha buttato via. E io ho pianto. IO HO PIANTO. Lei no. Lei un paio di sere mi ha detto “mamma andiamo all’esselunga e compriamone un altro” ma l’esselunga era chiusa a quell’ora, quindi niente. Poi si è dimenticata.
Baci alla Patata e anche a te (p.s. io ho pianto pure quando le abbiamo comprato la bici da grande con il cambio , per i sette anni. Forse non faccio testo.)
oggi voleva andarlo a ricompare. ovviamente. stasera ci sarà da divertirsi. ehm.
bella anche la foto su instagram del ciucciotto!! in bocca al lupo!!
(ps… Silvia io ti seguo anche lì… ma è la bussola o la clessidra…? 😉 )
quale bussola? quale clessidra? #sonotardaenonmiricordoneanchecosahomangiatoapranzo 🙂
La citazione di Marcel Proust (credi) nel tuo profilo… che così come è scritta non mi torna tanto… 🙂 niente sabbia in una bussola…
sulla carta di identità farò sostituire la professione: SPANATA.
ok, non me ne ero mai accorta. ma proprio che ci son rimasta!! meno male che prima o poi qualcuno ti avverte 🙂 grazie mille.
bussola… ma come mi vengono?
:DDD