guarda che è normale mamma

Grande piccola

Metà agosto. Città che si riempie. Pensieri e emozioni da sistemare.

«Ma tu sei grande o piccola?»

«Mamma, sono una piccola grande!»

Non fa una piega.

La Patata gigante è una piccola grande. E in effetti è la definizione perfetta. La grande gioca con le amiche, fa cose da sola, vuole collaborare, sceglie i vestiti, racconta storie, consola suo fratello. La piccola è deliziosamente coccolona, con qualche punto ancora da chiarire. Chiariamolo (aiutatemi!!)

Capricci da gestire.

Parliamone. Lei ha tre anni e mezzo. E forse ho letto tutto quello che c’era da leggere sui neonati, ma sarebbe anche ora di iniziare a darmi alla lettura di “impara a gestire un carattere forte di una bimba minuscola”, gnàpossofa. Non se ne esce. Se inizia un capriccio è difficilissimo interromperlo. Odio le minacce, odio dover dire se non fai questo allora ti tolgo quello, odio la vocina lamentosa che si trasforma in strillo. Odio che lei pensi che così otterrà quello che vuole. Perché tanto non lo ottiene. Ma ancora non l’ha capito e quindi inizia e non smette più.

Come si fa? (attenzione, è solo la prima domanda, prendete nota)

Cacca nelle mutande.

Qui lo dico qui lo nego, forse va meglio di nuovo. Ma è andata male per una buona metà di luglio. Complice credo una settimana in vacanza dai nonni dove il ciuccio è tornato ben presente nelle sue giornate (dopo che con pattichiariamicizialunga lo avevamo tenuto solo per la nanna) e quindi credo sia andata in confusione e si sia riposizionata nella sfera del “sono piccola”, è magicamente tornata tra noi la cacca nel pannolino. Perché lei “la manda su”, non la vuole fare. Solo che tenerla del tutto quando scappa tanto (sì, questo è un post impegnato, come vedete) è impossibile quindi a volte ne esce un pezzetto. “Mamma ho fatto la cacca addosso mi cambi?”. Le due settimane al mare hanno fatto rientrare un po’ il problema, non la fa tutti i giorni, ma più o meno, quando la fa, la fa nel water, quindi ok. Niente di grave direte voi, è normale, dovrei dirlo io, tutto davvero ok. Ma è un anno che andiamo avanti così. Che penso sia ormai fatta e poi il minimo evento imprevisto causa la regressione, tutta nelle mutande. E nasce il fratellino, e poi c’è la scuola materna, e poi cambia il tempo. Ok. Ma.

Finirà mai? (sì lo so che a 18 anni nessuno si fa la cacca addosso, ma intendo finirà prima o poi a breve?)

Fratellino

Lo ama, lo coccola, ci gioca, gli legge i libri. Sta andando benissimo da molti punti di vista. Ovviamente però vuole essere al centro dell’attenzione, vuole essere guardata, vuole essere al primo posto. Non se la prende con lui (per ora, fortunatamente) ma il disagio lo esprime. E se parlo con suo papà non vuole che parliamo, se rido non devo ridere, se continuo a parlare si torna al punto 1, il capriccio isterico.

Come si fa a farle capire con serenità che io parlo quanto voglio, faccio quello che voglio, che posso non aver voglia di guardare la sua ventiquattresima capriola di seguito, il che non vuol dire che non voglio bene a lei?

Infine. Il ciuccio.

Con molta fatica stiamo rientrando nell’accordo “lo usi solo per la nanna” (che poi, chiariamo, glielo lascerei sempre se non la riducesse in stato catatonico intristito. Senza ciuccio giocarideparla. Con il ciuccio si inciuccisce, in coccola nanna appunto, chiusa nel suo mondo. E per la nanna per me può tenerlo fino ai soliti 18 anni, se è la sua coccola, se le fa piacere, se soffre perché suo fratello ce l’ha e lei no, che lo tenga).

Ma come la faccio arrivare alla serenità di accettare che ora non le serve più? Perché ok dal suo punto di vista le serve, ma starebbe bene anche senza, lo sappiamo tutti, no?

Basta, ho finito le domande. Rispondete pure.

PS necessario: tengo a precisare, dopo tutte queste righe, che i tre anni e mezzo sono un’età meravigliosa. Di scoperte, chiacchiere, coccole, spiegazioni, giochi, balli, canzoni, indipendenza, apprendimento, salti e capriole, corse, bambole, spazzole e codini, mani nelle mani, fiducia, amore folle. Ecco.

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Comments (12)

  1. Noi siamo a tre appena compiuti, ma pensavo giusto stamattina di chiederti un consiglio sulla questione cacca (sempre temi “elevati”, non c’è che dire), visto che ci avevo pure scritto un post. Abbiamo tolto il pannolino a fine giugno e sulla pipì siamo a posto (di giorno), mentre con la cacca siamo ancora in assoluto alto mare. Non la vuole fare, in nessun modo e in nessun caso nel wc. O nel pannolino o nelle mutande, altrimenti evita (e diventa pure stitico). Tra una settimana iniziamo la materna e sono un po’ in pensiero perchè lì i bambini devono essere autonomi. Sul ciuccio lasciamo perdere. Lui solo x la nanna da mesi, ma farlo dormire senza è una mission impossible!

    1. tranquilla, se fa come la mia, alla materna diventa autonoma in tutta tranquillità. semplicemente la tiene e lì non la fa. tutto il divertimento rimane per te a casa 😉 PS: la prima fase è stata identica anche per lei. è riuscita, più volte, a non farla anche per cinque giorni. poi credo non ci fosse alternativa che farla e quindi la faceva. poi ogni tre. adesso ci sono volte in cui la fa anche tutti i giorni (ma ogni tre va sempre per la maggiore). credo comunque che non si risolverà subito neanche per te, la materna è un grande cambiamento. coraggio (pat pat sulla tua spalla, ma pure un po’ sulla mia) 🙂

  2. Secondo me è positivo che esprima il disagio, la gelosia è normale che ci sia.
    Mi viene da pensare che forse ora che il fratellino sta iniziando a camminare e a fare progressi ogni giorno, attiri gli entusiasmi e le attenzioni di tutti e lei – forse – questa cosa la patisce un po’.
    Quindi (sempre secondo me) in questo periodo sono inevitabili delle regressioni.

    E’ un po’ come se lei pensasse che se sei piccolo sei più coccolato (dico per dire) e al centro dell’attenzione e quindi l’unico modo che conosce per fare la piccola è regredire nei progressi.

    Prova a rinforzare positivamente i suoi comportamenti da grande (ma credo che tu lo faccia già) e quando fa i capricci dare un nome alle sue emozioni (in modo da legittimargliele).

    Poi secondo me sono fasi normali (difficili per i genitori, senza dubbio), ma poi passano lasciando spazio ad altre fasi 🙂

    1. Ciao Elena, sì, decisamente da quando gattona, ma anzi, da quando mangia si è accorta che anche lui è un bimbo e che lei non è da sola al centro dell’attenzione. faccio tutto quello che mi scrivi e concordo su tutto. devo dire che tipo in questi giorni che provo a farlo camminare (quindi grande attenzione per lui) lei viene lì con noi e fa il tifo “ancora ancora” quando cade, perché vuole vederlo riprovare. lo ama. ma ovviamente vuole essere lei prima di tutto e tutti. la verità è che la questione cacca mi preoccupa (so che passerà ma mi preoccupa) perché so che è l’espressione di un suo disagio. e vorrei solo che non avesse disagio. mai. ma questo è il desiderio di mamma che vuole il figlio felice sempre e sappiamo bene che non potrà mai essere così… questo è solo l’inizio. comunque… ogni tanto sono brava, ogni tanto stanca e sbotto un po’ . ma so che passerà, chissà quali mirabolanti avventure ci proporrà la prossima fase (ehm). :DD grazie!!

  3. Ciao Silvia!!
    BENTORNATA!!!
    Non posso aiutarti visto che il mio pargolo ha solo 52 giorni, però se dovesse venirmi qualche idea brillante te lo faccio sapere….
    Un abbraccio e….ti cito: guarda che è normale e con la tua supermammitudine risolverai anche questi piccoli “problemi” con la tua patata gigante!

      1. Ciao Silvia!
        Noi benone…anche se il neopapà ha ripreso a lavorare e io mi sento un pò come i primi giorni tipo “ma quando riuscirò a lavarmi i denti??”… devo riabituarmi al nostro duo!! In tre era tutto più facile….ma ce la faremo giusto?? Un abbraccio

  4. primo: il blog mi si riavvia mentre scrivo il commento, questo è il terzo tentativo (giusto perchè tu lo sappia, ma magari
    capita solo a me
    secondo: il capriccio e il guardami e il parla con me è una cosa dell’età, e il fratellino secondo me non c’entra. La mia
    come ben sai è figlia unica ma ancora adesso a volte se parlo con altri si scoccia. Noi a 3 anni abbiamo introdotto la prenotazione
    cioè chi si prenota parla. e se uno sta parlando gli altri aspettano. Tosto ma necessario
    terzo: cacca – noi abbiamo avuto grossissime difficoltà fino a 4 anni e mezzo, quando finalmente ha capito ceh farla nel water
    non è una cosa infamante (prima solo nel pannolino). Ancora adesso però la devo obbligare e ricattare a caramelle (se vai
    in bagno poi ti do una goleador). Se la patata la fa ma non sempre, secondo me se le dai l’orario e la metti a “covare” tutti
    i giorni alla stessa ora magari il problema mutande ti rientra. Da noi l’ora della cova è il dopo-cena-prima-dei-cartoni.
    quarto: “Come si fa a farle capire con serenità che io parlo quanto voglio, faccio quello che voglio, che posso non aver voglia di guardare la sua ventiquattresima capriola di seguito, il che non vuol dire che non voglio bene a lei”
    se lo scopri me lo dici? 🙂

    1. primo: c’è chi ha rinunciato. non capita solo a te.
      secondo: proverò la prenotazione.
      terzo: proverò orario. Oggi ho provato Ipad come ho visto fare a una sua amichetta. Oh, è andata alla grande. vediamo, se inizia ad associare Ipad a cacca forse ce la facciamo 😉 (ovviamente fin’ora ho fatto fuori pacchetti di caramelle)
      quarto: :)))

      1. buona l’idea dell’ipad: noi siamo meno tecnologici e la mandiamo col libro (o il Topolino, o una Barbie o altro gioco. Inizialmente col lego)