guarda che è normale libri mamma

Today is the day. Quando un libro va in stampa.

C’era una volta una neomamma che leggeva tanti libri che parlavano di bebè, pancioni, neonati, bambini.Un giorno iniziò a scrivere, robe sue, appunti, sul foglietto, sui libri che leggeva, sul computer. Facendoli diventare paragrafi di qualcosa che ancora non sapeva cosa fosse. Era al mare in quel momento, sul suo balconcino preferito, quello che sicuramente per un po’ di anni non vedrà perchè vuole andare solo in villaggio e non stare mai più in appartamento con due esseri umani alti meno di un metro che necessitano di cibi, letti rifatti e baby dance serale.

La neomamma tornò a casa e decise di farne un libro. Come non lo sapeva ancora, ma scrisse un bel po’ di pagine. Andò dal suo amico collega editore che in realtà edita tutt’altro, a chiedergli un consiglio. Ehi, amico editore collega che editi tutt’altro, ho scritto sto popò di pagine. Come si presenta un progetto editoriale o meglio libro a una casa editrice visto che le uniche con cui mi relaziono di solito mi fanno scrivere di paperi topi streghe violette o al massimo conigli investigatori? E’ ok questo font? Domande intelligenti insomma. L’amico collega editore che in realtà edita tutt’altro la consigliò, le disse che quello che aveva scritto e come l’aveva scritto andava bene così, che l’avrebbe fatta parlare con uno scrittore che sapeva come muoversi, che no, l’agente non le serviva, e la salutò sicuro che qualcosa poi sarebbe successo.

La neomamma incontrò lo scrittore che in meno di due minuti la sbolognò con gentilezza “tranquilla, lo pubblicano di sicuro”. Eh?? Sarà, la neomamma era sicuramente al settimo cielo, ma non lo dimostrava, perché sapeva bene che tra le parole e il fare c’era di mezzo la realtà. Non è detto che lo pubblichino davvero. Cioè, sarebbe bellissimo, ma ‘nsomma. Teneva i piedi per terra, che male non le faceva.

Invece poi la chiamarono davvero, da Roma, vieni ci è piaciuto. Scrivi durante l’estate, finisci il libro come ce l’hai in testa e nella mano e consegnacelo. Noi lo pubblichiamo.

Seguì una parentesi lunga. Fatta di attese, mail, contromail, riletture, contratti, correzioni, altre riletture e altre correzioni, qualche aggiunta, mani legate perchè a quel punto la neomamma che era diventata nel frattempo mamma era di nuovo neomamma e di cose diverse ne avrebbe voluto e avrebbe anche potuto scriverne. Ma non lo ha fatto. Per rispettare tutto quello che aveva scritto prima di essere di nuovo neomamma.

Insomma, l’ho già tirata troppo lunga, la storia finisce questa mattina. Quando nel computer della neomamma ormai di nuovo solo mamma è spuntata una mail bella: la mail dell’editore, che le scriveva cose bellissime, oh sì, e che sopratutto diceva che oggi era il giorno: il giorno della stampa.

Non so cosa succede quando un libro va in stampa. Forse nasce davvero, forse finisce di essere solo tuo e si prepara a diventare di tutti (va be’, per tutti si intendono quei pochi che lo leggeranno, perché ok, chiariamolo subito, NON ho scritto un best seller). Di sicuro è un gran bel momento.

Non ho ancora visto la copertina. Non so perché non l’ho ancora vista. Dovrei chiedere all’amico collega editore che in realtà edita tutt’altro se prima si stampano gli interni e poi solo dopo le cover e quindi è normale che io non l’abbia ancora vista. Non lo so. E’ ovvio che sto morendo di curiosità. E speriamo che mi piaccia.

E ok, un po’ anche a voi. Non solo la copertina! 😉

PS: No, se non siete neomamme, comunque sia, non è il libro che fa per voi.

 

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Comments (11)

  1. Facciamo un equo scambio? io compro il tuo libro ( che già mi piace) e tu contribuisci all’acquisto del libro sul calcio che uscirà a maggio, del mio socio..!
    Scherzi a parte: in bocca al lupo per tutto! sei bravissima!

    1. niente scherzi. sarà fatto. anzi, quando sarà quel momento, tu avvertimi un attimo prima, sentiamoci. che un libro sul calcio so dove “piazzarlo” 😉

  2. Leggo la tua storia e sorrido.. prima di tutto perchè anche io per diversi anni ho lavorato per topi, paperi e streghette (e quindi l’empatia è immediata) 🙂 e poi perchè anch’io sto scrivendo un libro … e pubblicarlo è un bellissimo traguardo!!!
    Un sogno che prende forma e si trasforma in realtà.
    In bocca al lupo!!!
    Gloria

    1. uhm… e non ci siamo conosciute tra topi papere e streghette?
      crepi il mio lupo, in bocca pure tu al tuo. 🙂

  3. Che bello! Congratulazioni!!
    Ma Silvia, come nasce un libro, cioè tecnicamente qual è la trafila dall’idea, alla stesura, come presentarsi ad un editore? Ho un piccolo sogno da realizzare… 😉
    Grazie per l’attenzione.
    Ti abbraccio

    1. dunque… parlo per me, ma più o meno…
      di solito ti viene un’idea. poi la devi scrivere. e soprattutto strutturare. che sia una storia, un progetto editoriale, un romanzo, un saggio, un libro, ma anche un racconto, quel che conta è che la struttura ci sia e ti sia ben chiara. se è una storia devi scrivere un soggetto, ovvero in poche pagine tutto quello che succederà, come se fosse il “riassunto”. poi passi alla divisione dei capitoli, devi avere ben chiaro quello che ci vuoi mettere dentro, passo dopo passo. raramente funziona la scrittura del “vediamo dove arrivo e cosa mi viene”. nel mio caso ho presentato (non essendo un romanzo) un terzo di libro, con tutta la struttura di quello che ci avrei voluto mettere dentro negli altri 2/3. Mi han chiesto di finirlo. Quando si tratta di un romanzo spesso devi scriverlo tutto e poi mandarlo. A volte puoi fare una prova dei primi capitoli… Poi ti presenti, presenti il progetto nella stessa paginetta. Metti tutto in una busta e invii. (o nel mio caso vai dall’amicoeditorecheinrealtàeditatutt’altro), ma anche inviando è ok, non serve il contatto (quando c’è tanto meglio), ma in entrambi i casi un editor lo leggerà. Forse nel primo caso un po’ più velocemente che nel secondo. Ma passano comunque mesi. Se hai bisogno-per quel che ne posso sapere- di altro son qui. 🙂 Baci!!