guarda che è normale mamma

L’adolescenza è ancora lontana

Dice il calendario. Ma io non son poi così sicura.

Mamma cammina più in là. Ok, non dicono ancora esattamente così, ma provate a tenere per mano una treenne per strada quando non ne ha voglia, quando vuole sentirsi libere e poi ne parliamo. Almeno a tredici anni non si impiantano sulle strisce pedonali a semaforo giallo perchè tu sei troppo vicina.

Figlia, mi ascolti? No, non sono solo le tredicenni a tapparsi le orecchie, mi pare che anche le duenni e tre quarti ci riescano molto bene.

Non usare quel tono. Le ragazzine si arrabbiano, ma una treenne che fa i capricci? Altro che vai in camera tua, restaci pure finché ai tredici anni non ci arrivi davvero.

Cosa hai fatto oggi? Niente, dicono le grandi. Non lo so, dicono le piccole. Che mi sembra un po’ la stessa cosa, con lo stesso tono. Hai voglia a raccontare cosa hai fatto tu perchè così loro imparano e raccontano anche loro. Sono due settimane che racconto ogni mio singolo movimento mattiniero, sai ho scritto questo, ho telefonato all’altro, ho intervistato tizio, ho fatto la spesa con sempronio, ho preso l’autobus, ho visto un’amica, mi sono divertita, mi sono annoiata, sono stanca, sto bene. E tu cosa hai fatto, quindi? Non lo so. E cos’hai mangiato? La pappa. Ottimo, ci riproviamo domani eh, la comunicazione d’altronde si impara da piccoli. Tremo per le nostre conversazioni tra dieci anni. 😉

Mollami. Sicuramente non lo dice la treenne, ma un po’ ce lo fa capire a suoni di No io No io, non cantare, non parlare e nochipiùnehapiùnemetta.

Insomma, piccole bambine crescono e lanciano segnali. Davvero si vuole essere indipendenti a tre anni? Sì. E forse han ragione loro, le piccole bambine.

Mi è piaciuto questo articolo. E ok, mi ha fatto pure un po’ pensare. Mi stupisco e ringrazio le maestre se in sole due settimane l’han mandata a casa che le scarpe se le sa mettere da sola. Ma non mi chiedo perché l’ha imparato con loro e non con me? La verità è che noi  abbiamo spesso fretta. Le scarpe quindi gliele metto io perchè dobbiamo uscire, arriviamo in ritardo, dai che tuo fratello è già vestito. E’ così. Vedo tanti bimbi grandi sui passeggini. E’ ovvio che è più comodo (e più veloce) ma quando imparano a camminare da soli? Prendiamoci quei dieci (quaranta) minuti in più e vedremo quante cose possono fare. E con che soddisfazione. Mamma guarda, faccio io.

Sto provando a tirare su una bambina con tante parole, comunicazione, emozioni, arte, gioco, presenza. E cerco di godermi la parte in cui ha ancora tanto tanto bisogno di me. Ma è già ora di pensare che non sarà, non è sempre così. Lasciamola crescere.

 

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Comments (6)

  1. Guarda, io sono indietro di circa un anno, ma messa più o meno uguale, salvo la parte conversazione visto che il Patato non è che riesca a fare ancora discorsi veri e propri. Anche io ho letto l’articolo che citi tu e ci sto riflettendo da giorni, insieme alla teoria secondo cui i figli sono come sono, nel senso che i tuoi interventi, nel bene e nel male, poco possono contro l’imprinting genetico. Mi sento un po’ confusa di questi tempi 🙁

  2. Oh mamma…ho letto l’articolo che hai segnalato e mi ha messo completamente in crisi….tra l’altro è una coincidenza pazzesca perchè avevo appena finito di scrivere il post “Mangiare da soli (a 18 mesi): si o no?” dove naturalmente propendo per il “non sempre, non per forza”…