guarda che è normale guarda che pancia

Ci siamo quasi. Sei pronta a partorire?

Assolutamente no.

Mancano pochi giorni al big day. E per big day si intende il parto. Sono pronta? Per niente. Sarà che l’altra volta il tutto è capitato due settimane prima, senza preavviso. Non ho avuto il tempo nè di pensarci, nè di spaventarmi. Sarà che al primo giro c’è un po’ di sana e incosciente adrenalina, sarà che non sai cosa ti aspetta e, se sei ottimista, speri di essere come la tua amica Rossana che in quattro ore sforna bambini senza dolore, sarà che l’ignoranza è una benedizione, ‘sta volta so cosa mi aspetta e da qualche notte, quando mi rigiro un po’ insonne (perchè al secondo giro ho vinto anche l’insonnia) mi si stringe lo stomaco. Mi viene un po’ di paura. Chiamiamola anche ansia. Da notte prima degli esami. E penso che non ce la posso fare.

Poi lo so che ce la farò. Ma l’ansia non ci crede.

Non ho pronto quasi niente. La carrozzina non so più come si monta, perché comprare un trio è la cosa buona e giusta da fare, solo che bisognerebbe anche tenere le istruzioni, se no tornare dal passeggino alla carrozzina diventa un’impresa che neanche un ingegniere può risolvere (ho appena scritto all’assistenza clienti, vediamo se mi rispondono in tempo). La valigia è pronta a metà, ho cercato di seguire le istruzioni del preparto: ho le camicie da notte, quella per il parto e quelle per la degenza, ho la vestaglia perché magari con l’aria condizionata ho freddo, ho due body e due tutine per il nascituro, ma ne servirebbero quattro. Solo che trovare tutine unisex è molto più difficile nella collezione primavera estate, rispetto all’autunno inverno di tre anni fa. Non ho ancora preparato il beauty case, nè messo le ciabatte.

Almeno la cameretta è pronta. La Patata newborn ha avuto la sua stanza dopo tre mesi. Segnaliamo anche i miglioramenti, suvvia.

Sto cercando di organizzare al meglio quei giorni, ben sapendo che il parto naturale è assolutamente non organizzabile. Ma io ci provo lo stesso.

Rimango fiduciosa che il secondo giro sia più facile del primo, l’ottimismo è il profumo della vita, diceva qualcuno. Poi forse imprecava anche, ma voglio convincermi che andrà tutto bene e per bene intendo “veloce e indolore” o quanto meno non troppo.

Intanto mi godo gli ultimi giorni con acciacchi dolorosissimi che non auguro a nessuno, ultime visite e esami. Ultimi davvero, che tutti ‘sti esami del sangue chissà a che servono, ma facciamoli lo stesso.

E accarezzo il pancione, con lui/lei dentro che sembra un lottatore di boxe, che tira pugni e calci che fanno sobbalzare, e si lascia massaggiare i piedini e saluta il papà (che lei invece appena il papà metteva la mano giocava a non farsi sentire) e si agita quando mangio il gelato e dorme quando dormo anche io e sposta la pancia che neanche Alien nei suoi momenti migliori.

E’ bello sapere che tra poco saprò chi c’è nella pancia. Ma so anche che mi mancherà chi c’era nella pancia. Ma questa è un’altra storia. Incrociamo le dita per l’uscita, il resto verrà da sé.

 

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Comments (17)

  1. cara mia..ebbene si, al secondo giro “ci si cacca addosso” (scusa l’espressione)…ma è proprio così.però, perché un però c’è sempre (grazie a dio!), sicuramente sarà più veloce del lunghissimo primo parto e molto più semplice e sopportabile…ti dico solo che in pieno travaglio, con contrazioni che tutte noi ben conosciamo, entra l’ostetrica e ci guarda con occhi stani…incredula..ci stavamo sganasciando dal ridere, così, come fossimo chessò a un aperitivo con amici!senti silvia, manca poco pochissimo, ma sai bene che , nonostante la giusta e comprensibile paura, noi, tu, sai tirare fuori unghie e denti! quindi dai dai dai dai…vedrai che il tuo bel MASCHIONE (deve essere un bimbo!) verrà fuori in un batter d’occhio…e poi giustamente…malinconia del panzone!

    1. no, direi proprio di no. la pancia non credo mi mancherà molto a ‘sto giro. ma i movimenti un po’ sì. il dialogo mano piede con un bimbo sconosciuto, anzi due, perchè c’è la versione rosa e la versione azzurra… son gli ormoni, stai tranquilla. 😉

  2. Sempre e comunque In bocca al lupoooo!! Ce la farai. Andrà benissimo. E lui o lei sarà fortunato/a perché il comitato di accoglienza mi sembra dei migliori! Baci e cerca di goderti gli ultimi giorni pre caccanannatetta, alla faccia dell’ansia!!! Poi dicono che i secondi anticipino quindi.. Come dire… Facci sapere!! 🙂

  3. Incrocio tutte le dita per te e Patata/o newborn! 🙂 Che sia un bellissimo parto, con dolori o meno (sì, lo so, non so assolutamente di cosa sto parlando…aiuto!)!
    Noi la scorsa settimana abbiam fatto la traslucenza, sembra che sia tutto a posto e procediamo abbastanza bene, tra un intestino bloccato e l’altro…ma anche questa è una delle gioie della maternità, no? 😉
    E non ci han detto se è maschio o femmina, e forse mi sta venendo la mezza idea di non volerlo sapere a questo punto…ma so che alla prossima eco cambierò nuovamente idea e vorrò sapere se sarà Emma o Edo!
    In bocca al lupooo!!!

    1. un giorno se vuoi ti racconto dei parti bellissimi delle mie amiche. quelli sono gli unici racconti che devi ascoltare, perché esistono, esistono davvero. 🙂
      non sapere chi c’è dentro la pancia è bellissimo. te lo giuro. è come avere due bimbi, c’è lei, c’è lui. ma è anche una tortura. e quando arrivi a ridosso del parto e vedi che non hai comprato niente per il neopupo un po’ ti chiedi perchè non hai voluto saperlo! no no, è bellissimo. si muore di curiosità, ma quel momento lì in cui lo scopri vale 1000. crepi crepi ‘sto lupo. e tu bevi tanto. 🙂

      1. Hahaha! Dici che i liquidi potrebbero aiutarmi ad alleviare questo perenne effetto palloncino?!?
        Adesso però sto leggendo che proprio durante la 13° settimana si manifesta il “dolore del legamento rotondo”, per via dei legamenti intorno all’utero che si stirano…ahi ahi, non stiratevi troppo però! 😛
        Ma quale sarebbe la tua data prevista per il parto? Pensi che vorrà uscire a farsi conoscere un po’ prima? 🙂

        1. bevi bevi. e non leggere tutto tutto. salta le pagine dei dolori, brucia quelle delle malattie. scopri come cresce il bimbo e come cambi tu. ma fermati lì che il resto non serve saperlo 🙂

        1. l’altro bambino? il lui o lei che non arriva? l’altra volta no. volevo la femmina più di qualsiasi altra cosa, mi ero autoconvinta che sarebbe andato bene anche il maschio, ma no. ‘sta volta non lo so. te lo dico dopo.

          1. la domanda non era chiara ma l’hai capita, grazie!!
            anche io ero convinta che fosse una femmina, le parlavo al femminile già prima di sapere il sesso.
            fammi sapere eh!
            e la patata primogenita ha capito che sarà solo uno il fratellino/sorellina? chiedo perchè un mio cuginetto quando gli è nata la sorellina ha chiesto alla madre dove fosse l’altro bimbo! 😀

        2. non so cosa ha capito davvero lei. sa che arriva UN BIMBO. dice che vuole una sorella, che se è un fratello gli vogliamo bene lo stesso. ma è una frase imparata. non credo sappia che arriverà un neonato attorno a lei tra poco. vedremo, chissà cosa dirà…

  4. Tra dieci, dodici anni, durante un’estate futura, sentirai il profumo dei tigli e ti sentirai struggere senza motivo.
    Sarà il ricordo di questa estate, di questo momento un po’ sospeso, un po’ fuori dal tempo, in cui attendevi di conoscere il tuo bambino, a farti morire di nostalgia.
    Tutto che quello di cui adesso non hai percezione – la Patata grande ancora bambina, il caldo insopportabile, le nenie di Gotye, Style! – rimarrà sottopelle tuo malgrado. Invidio molto il momento che stai vivendo.