guarda che è normale mamma

Riflessioni alimentari

foto tratta dal libro Pappe & Favole del Bimby che se mi ricordassi di usare di più, come facevo l'anno scorso, figlia e marito mangerebbero meglio!

Mi sono resa conto che non sono una mamma molto attenta al cibo. O meglio. La tengo lontana dalle schifezze quanto basta, ma io per prima ho bisogno ogni tanto di schifezze… come posso dirle tu no, io sì?

Mi dimentico quasi ogni giorno di guardare il menu del nido. Le chiedo cos’ha mangiato, ma so già che la sua risposta sarà “iso o pasta al petto” (riso o pasta al pesto), indifferentemente dal vero menu. Mi basta che mangi qualcosa e so che al nido c’è varietà. Non chiedo se ha mangiato, non sempre. Non mi preoccupo che finisca la porzione.

Ovviamente prima era diverso. Latte, solo latte, fino al sesto mese. Svezzamento super bio che abbiam lasciato un patrimonio a quel negozio del centro che tanto mi piaceva frequentare in quei primi mesi in cui lo shopping mi mancava e tra quei corridoi curati mi sembrava di poter comprare cose buone, ma anche bellissime.

Arrivata all’anno, quando i bebè son bambini che possono iniziare a mangiare tutto, la sottoscritta da mamma bio si è trasformata in mamma “ok, questo è il nostro mondo, il cibo è contaminato, facciamocene una ragione, siam cresciuti tutti lo stesso” che tradotto era “non posso spendere ogni volta 100 euro per due sacchetti”. Mi piacerebbe, mi piacerebbe molto. Ma non posso.

Inventarsi pranzi e cene per un anno, per una che non ama cucinare, non è stato semplice. Sto attenta a farle mangiare un po’ di tutto, monotamente dando proteine a pranzo e formaggi la sera, con una pasta/riso/pane come primo, verdure infilate dove meglio riesco. Più o meno però sempre lo stesso menu. La solita routine. Raccontandomi, da settembre a oggi, che al nido a pranzo mangia altre cose. E che bello dover pensare solo alla cena!

Poi però scopro, grazie alla mia editor, il blog Never Seconds della piccola Martha Payne, una bimba di 9 anni che ha iniziato a fotografare i piatti della mensa. Perché cattivi, perché scarsi. Non mi ha stupito che i contatti siano stati, in poco più di un mese, un milione e mezzo. Non mi ha colpito che stiano arrivando foto da tutto il mondo di cibi serviti a scuola. Quello che mi ha fatto pensare è che ok, io non penso al cibo, per me è nutrimento, basta che ci sia, ho gusti semplici, meglio una pasta in bianco di un arrosto farcito.

Ma lei? Nessuno dice che abbia e avrà i miei gusti. E se Martha si lamenta di quello che mangia è perchè ha 9 anni e lo sa fare. Lei è ancora piccola, ogni tanto mi dice yum, che bontà. Che è già qualcosa. Chissà però se le piace tutto quello che mangia. Chissà se al nido mangia bene. Chissà se alla materna mangerà bene. Ci sono mamme che selezionano la scuola anche in base alla cucina. Io, vi giuro, non mi sono neanche posta il problema. Almeno fino a oggi.

E forse avrei dovuto. E forse dovrei.

 

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Comments (7)

  1. pure io il problema del cibo a scuola non me lo sono mai posto, cioè non sono mai andata oltre al “speriamo che non scotti” perchè le cose troppo calde a 3 anni non le mangiava.
    Per il gusto vedrai che tra un po’ si capirà… la mia sui 3 anni ha iniziato a esprimere preferenze ben chiare, soprattutto al ristorante, dove ha iniziato a ordinare da sola (ehm)
    Per la varietà io sicuramente son più snaturata di te, che la sera si mangia quasi sempre pasta e prosciutto cotto.

  2. Ogni sera quando esco dall’ufficio penso ” e stasera cosa gli preparo?” E la scelta ricade sempre sulle stesse cose visto anche i tempi ristretti…pasta/gnocchetti/spatzle e prosciutto cotto (il formaggio alla sera nn lo vuole piu…bho’…) e mi consolo anch’io pensando che all’asilo mangia tutto,che fa il bis e ha varieta’….
    Fosse per lui vorrebbe solo “pasta al pesto e pollo”!!!!!!

  3. 😀 😀 ambé la mia che la mensa fa abbastanza schifo me lo dice a chiare lettere. spetta che la tengo lontana da quel blog, sai mai che oltre alla mensa si metta a postare anche i piatti cribbio-è-tardissimo-mangia-che-andiamo-a-letto (e pensare che ero una che ti decorava piatti e tavola… sigh)