mamma

Il vero potere dello shopping online

Funziona così. Ogni tanto vado in fissa e decido che la Patata gigante ha necessariamente e imprendiscibilmente bisogno di qualcosa.

A volte è vero: oh, guarda come è cresciuta, non le sta più niente, ho davvero bisogno di comprarle qualche vestito nuovo. A volte no: questa bambina avrebbe davvero bisogno di una casetta da esterno per divertirsi. O forse di uno scivolo. (Davvero bisogno? Ma mi sento? Andiamo al parco tutti i giorni, usa lo scivolo, il dondolo, si arrampica. E quando arriva a casa ha i suoi mille giochi. Davvero bisogno?!?). Ma sono diabolica. Uso con me stessa tecniche di persuasione sottili. Guarda che tra un mesetto avrai meno voglia di andare tutti i giorni al parco, anzi forse non ce la farai più, la pancia cresce, sarai stanca. Non sarebbe meglio attrezzarsi per avere una casa a prova di parco gioco che così lei si diverte e tu tieni il tuo sedere pesante in poltrona? Cedo e me ne convinco, sapendo benissimo che con il carattere che ho arriverò fino al giorno prima del parto a stare in giro, sotto il sole, con gente attorno. Non dico che andrò ancora in bicicletta perchè inizia a darmi fastidio, ma il sedere pesante sulla poltrona, di pomeriggio, con lei, non me lo vedo (diverso sarà al mattino, senza di lei. Altro che poltrona, direttamente letto!). Ma sto divagando. il succo è: vado in fissa. E me la gioco in due modi.

Il primo modo è quello pericoloso e appare nei giorni di pioggia. Alla domanda “oggi che facciamo” sento la vocina dello shopping compulsivo rispondere “be’, perchè non andate all’Ikea, le prendi la cucina che è da un anno che le vuoi prendere, quella che a Natale hai deciso che non le serviva, che occupava spazio, ma che ora è diverso e passate il pomeriggio fuori casa, senza pioggia?”. Davvero ci pensavo da un anno, è andata bene che a Milano quest’inverno ha piovuto pochissimo. E’ bastato un pomeriggio di poche gocce settimana scorsa ed ecco che in camera sua al momento c’è una cucina superaccessoriata. Che comunque le è piaciuta tantissimo! Io in compenso mi sono chiesta perchè non vendono il servizio montaggio anche per le mini cucine, ma tant’è, lei si diverte in versione casalinga, io mi faccio fare tazze e tazze di caffè, decaffeinato anche per finta.

Il secondo modo è il più sicuro: navigo in internet. Di solito nell’unico momento disponibile per il cazzeggio online: la sera. Quando sono stanca. Sfoglio i miei siti preferiti da Zara a La Redoute a Thekidsboutik, utlimamente molta Città del Sole, aggiungo al carrello, guardo tutto (credo di potervi elencare ogni modello di casetta esistente), sogno tutto. E infilo, infilo nel carrello. Il risultato è che quando vedo che il carrello ha raggiunto una cifra che non sono disposta a spendere riacquisto un secondo di lucidità e mi rendo conto che quelle cose non le servono davvero (non MI servono). Esco con coraggio dalla pagina. E magari ci torno il giorno dopo, ma intanto NON SPENDO. Vorrei vedermi in cassa in negozio a mollare tutto lì e dire alla commessa “magari ripasso domani, oggi non me la sento”. Viva lo shopping online. Viva la libertà.

Al momento in uno dei miei carrelli immaginari ho 523 euro di spesa. Capite bene perchè è meglio che non vada in negozio?

Leave a Comment

diciannove − dieci =

Comments (6)

  1. la versione 2.0 del window shopping, utilissima anche per il mio portafoglio (riempi il carrello, osserva il carrello, svuota il carrello)

    1. piove dalle due. non ho comprato niente. tranne i 4 sacchetti di spesa. ma il frigo aveva l’eco, quindi quelli mi sa che ci stanno. 😉

  2. ehi mitica silvia??anche io faccio come te.ordino tutto nel carrello in attesa dello stipendio….però cancelliamo le quantità che non compreremo dato che le fermiamo per un po,altrimenti le altre non trovano nulla e dopo questo articolo, ci danno la colpa.ora lo sanno!bacio